Questa sera c’è una Jam. Ho deciso, ci vado.
Ormai è un anno che faccio lezioni e mi sento pronto. Certo, nessun mi ha spiegato bene come comportarmi, ma qualcosa ho visto e credo di essere in grado. Forza e coraggio!
Ecco il posto, la sala.
E’ piena di gente, bellissimo ma… accidenti! sono in ritardo! il warm-up c’è già stato, sarebbe stato più facile entrare…come farò adesso???
Entro e mi siedo a bordo sala, anzi, ad essere precisi, in un angolo…mi sento più protetto.
Che bravi! li osservo e ammiro le danze.
Intanto che il tempo passa mi accorgo che il mio angolino mi sta un’pò risucchiando. Vedo i danzatori come in un acquario e mi sento abbastanza distante da ciò che osservo.
Ok, mi sposto, al lato della sala. Meglio.
Comincio a scaldarmi e a fare qualche stretching, sento la voglia di danzare crescermi dentro, ma non so proprio come farò ad entrare. Sbircio intanto con la coda dell’occhio se c’è qualche possibilità di contatto, ma tutti sembrano ancora molto distanti. Forse dovrei portarmi più verso il centro, dove sono ora non si capisce che voglio ballare, sembra più che altro che me ne voglia stare per conto mio. Lo faccio.
Sento che mi sto mettendo in gioco, il muro è lontanuccio e la massa danzante più vicina. Leggera ansia.
Mentre continuo il mio riscaldamento una coppia viene verso di me. Non so se mi hanno visto, e proprio nel momento in cui stanno per rotolarmi addosso mi sfilo con un gesto fulmineo e recupero una postazione più sicura vicino al muro. Fiuuuu! Sono salvo!
…ma che fanno? Continuano verso di me!
La loro danza li fa finire sulle mie gambe.
(Pausa, respiri)
E’ un occasione per entrare nella danza. Che faccio? Devo decidere, e in fretta pure.
Li ho visti ballare prima, sono molto bravi, non credo vogliano includermi. Mi piacerebbe, ma non sono all’altezza e disturberei di sicuro….e poi non mi sono ancora scaldato per bene (falso).
Ok, faccio finta di niente. Una statua. Si muovono sul mio corpo. Io fermo, immobile. Ormai ho deciso, non posso tornare indietro. Dopo qualche secondo se ne vanno. …sollievo.
Mi ritrovo al muro e seduto. Prendo fiato e osservo.
Nell’altro lato della stanza vedo due ragazzi muoversi, soli. Due principianti. Ottimo!
Ma come ci arrivo fin lì?
Trovato! faccio finta di andare a bere e mi avvicino.
Bene, mi apposto e organizzo un assalto. Uno dei due mi ha visto e incrocia spesso il mio sguardo. Ci siamo! vuole ballare con me! Con aria indifferente mi muovo verso di lui, e lui verso di me. Dai ,dai ….
All’improvviso sento le gambe di un altro danzatore appoggiarsi alla mia schiena.
Oddio, e ora?
(Pausa, respiri)
Se mi stacco se la prenderà di sicuro, se resto deludo l’altro che mi aspetta.
Che faccio, che faccio? Mi sento come catturato e incastrato.
Vabbè, resto. Non ho abbastanza forza per prendere una decisione.
Comincia la mia prima danza.
Non è un granchè, non sento connessione, a dire il vero non mi piace proprio.
Vorrei interrompere, ma come glielo dico?
“Non voglio più ballare con te?” Naaaa
“Sono stanco, ho bisogno di una pausa?” Non regge, ho appena iniziato.
Idea! Cerco qualcuno da inglobare per creare un trio e poi mi defilo!
Eccolo, un danzatore solitario, proprio qui vicino. Faccio finta di andargli a sbattere, lo circondo, lo acchiappo e lo tiro dentro.
Questo si che mi piace. Chissà se riesco a rimanere in coppia con lui.
Porto l’attenzione su quest’ultimo ma il trio resta.
In tre è difficile per me, cerco di abbandonare ma mi riagganciano. Di tanto in tanto uno dei due si stacca, diventa satellite ma poi ritorna. Non capisco più chi vuole ballare con chi, entro in confusione. Nel caos più totale, il terzo si allontana e mi ritrovo di nuovo in coppia con il mio primo compagno. Missione fallita!
Mi viene in mente un’altra strategia. Lo scambio di coppia!
Mi va bene, intercettiamo un’altra coppia e nello scambio riesco ad uscirne con un nuovo compagno. Purtroppo gli altri due non sembrano soddisfatti del nuovo assetto e restano attaccati a noi che manco uno stalker. Un disastro.
Se già in tre facevo fatica, in quattro rovino in un overload di stimoli che mi porta ad allontanarmi.
Se non altro in questo caso nessuno si sente abbandonato o deluso …a parte me ovviamente.
Resto solo, e da solo, lo so già, resisto 30 secondi.
Cerco appigli, ma niente…tutti occupati. Mi fermo.
Torno al muro.
Per un bel po’.
Desolato.
Ad un tratto, qualcosa succede. Una ragazza dai capelli rossi comincia a muoversi proprio lì davanti a me. Si muove bene, si vede che è esperta. La guardo. No, no, non sta invitando me, è impossibile, figurati.
Smetto anche di guardarla, non vorrei essere invasivo o creare soggezione.
O meglio, faccio finta di non guardarla.
Se solo avessi un’pò più di energia….forse potrei…
Vabbè, dopo un’pò scompare nel magma delle danze. Pace.
Forse ho perso un’occasione? Potevo provarci almeno? E se andava male?
Mi frulla la testa.
Che stress queste Jam!
Decido di andarmene. Mi alzo e mi dirigo verso l’uscita.
Mentre cammino sento una persona appoggiarsi alla mia spalla e seguirmi nei movimenti.
E’ la ragazza dai capelli rossi.
La camminata dolcemente si trasforma in una danza. E che danza! Bellissima!
Dopo due minuti però qualcuno annuncia la fine della Jam. Dannazione!
Ci fermiamo.
(Pausa, respiri)
La ragazza mi guarda e mi dice “Peccato non aver ballato prima”.
Ecco.
La prossima Jam, promesso, niente menate mentali, mi fido delle mie percezione e mi godo questa meraviglia che è la Contact Improvisation.